BLOG

NEWS | Lo sport finisce nella ricetta medica

Dicembre 2016 | "Fare esercizio fisico": lo sport finisce nella ricetta medica, la Lombardia prepara le palestre della salute. Dedicato soprattutto a chi soffre di ipertensione, diabete, obesità, malattie neurologiche e per tutte le patologie croniche per le quali l'attività rappresenta un'utilissima forma di prevenzione. L'emendamento è inserito nella riforma della sanità. Lo sport nella ricetta, su prescrizione del medico specialista. Come antidoto alle malattie croniche, quali il diabete, l'obesità e le malattie neurologiche. Ma anche come stile di vita da promuovere tra i pazienti. È l'idea su cui si sta lavorando in Consiglio regionale, dove in commissione Sanità è stato approvato un emendamento che prevede che i medici possano prescrivere l'esercizio fisico come cura alle patologie croniche. Lo sport sarebbe da praticare in strutture ad hoc, accreditate con il Pirellone, e alla presenza di medici dello sport nonché di operatori diplomati all'Isef o laureati in Scienze motorie, per seguire il paziente durante ogni allenamento. Sono le 'palestre della salute': l'idea è stata già messa in pratica in Emilia Romagna - dove è partita una sperimentazione in accordo con il ministero - e in Veneto, dove l'anno scorso è stata approvata una legge che riordina il settore dello sport e prevede, appunto, la nascita di queste strutture. Di cui i leghisti lombardi - che, al Veneto, guardano sempre con attenzione - si sono innamorati, tanto da volerle importare in Lombardia. "L'idea - spiega Fabio Rolfi, presidente leghista della commissione Sanità, e primo firmatario dell'emendamento approvato all'unanimità - è quella di occuparsi dei malati cronici. Ma non solo quando la malattia è già presente, e quindi sono necessarie le cure. Bensì prima, facendo prevenzione. Si potrebbe partire creando, in via sperimentale, le prime 'palestre della salute'. E se i risultati saranno positivi, proseguire".

L'emendamento presentato dalla Lega stabilisce che la giunta regionale "promuove e diffonde la pratica dell'esercizio fisico, anche attraverso la prescrizione, nelle persone con patologie croniche". Che in Lombardia sono circa tre milioni, il 30 per cento dei pazienti. Per le loro cure, vengono spesi oltre due terzi del bilancio sanitario regionale: un tesoretto. Di qui, la volontà non solo di curare il malato cronico ma anche di ritardare la comparsa della sua patologia, attraverso l'attività fisica. Da prescrivere, per esempio, alle 830mila persone che in Lombardia soffrono di ipertensione, agli oltre 94mila ai quali è stato diagnosticato il diabete di tipo 2 e ai 234mila che hanno il colesterolo troppo alto. Tutti pazienti per i quali l'attività fisica, se prescritta dal medico, potrebbe essere utile per stare meglio.

I rimborsi potrebbero variare a seconda della patologia e del reddito. "L'ipotesi - aggiunge Rolfi - è che questo tipo di attività venga prescritto, con ricetta, dal medico specialista. E che poi venga fatta nelle palestre accreditate. Sul territorio ci sono già esperienze che hanno dimostrato come l'esercizio fisico possa essere usato a fini terapeutici: la nostra idea è di codificarle tutte in percorsi e strutture ben precise".

L'emendamento leghista è stato inserito nella terza parte della riforma della sanità, che riguarda i servizi di prevenzione delle malattie e dovrebbe arrivare in Consiglio all'inizio del 2017. Il provvedimento comprende anche le misure per evitare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili e quelle che regolano
le bonifiche ambientali. "Noi siamo a favore del valore terapeutico dello sport e dell'esercizio fisico, anche perché investire nella prevenzione è utile non solo per il paziente ma per il sistema in generale - ragiona la Pd Sara Valmaggi - Abbiamo anche presentato una proposta sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, per chiedere che gli incassi delle sanzioni emesse dopo che sono state riscontrate irregolarità, siano reinvestiti nei servizi di prevenzione".